Per
avere amore, per prima cosa, dobbiamo permettergli di entrare nella
nostra vita. Dobbiamo aprire le porte, è denudarci, gettare
la maschera, mostrarci nel nostro intimo, mostrare le nostre miserie e
debolezze. Amare
è mettersi nelle mani dell'altro, è esporre il
fianco alla possibile sofferenza, per questo chiunque inconsciamente
può avere paura
di amare, ma ci sono taluni, i philofobici, in cui
questa paura
è più forte e boicottante, ciò in
temine tecnico si chiama philofobia.
C'è
chi è
forte della propria
fragilità e si espone facilmente alla vita, sperimentandola
in tutte le sue sfaccettature, per non perdersi niente.
Così, si apre all'amore, senza alcun timore,
perchè sa che, se si chiudesse, per non soffrire, si
priverebbe di qualcosa di meraviglioso, per cui è nato.
C'è chi, invece, dalla parte opposta, è
così insicuro ed ha così paura, che
si chiude completamente all'amore ed alla possibilità di
soffrire o essere abbandonato. E' il soggetto filofobico, ovvero,
che
ha paura di amare.
Una vera e propria psicopatologia, che si manifesta
anche a livello organico, con sintomi presenti, o anche passati, spesso
nemmeno associati ad una storia d'amore, quali: sudorazione profusa,
crisi d’ansia ricorrenti, insonnia, dispnea, in alcuni casi,
anche forme depressive e, vere e proprie crisi di panico.
Ovviamente, tra le due categorie, ci sono tutte le
altre persone, più o meno sbilanciate verso l'una o l'altra
categoria e che possono manifestare solo alcuni sintomi tipici della filofobia,
ma senza esserne malati.
- PER
RICEVERE AMORE, BISOGNA SAPER RICEVERE
- SINTOMI
DI PAURA DI
AMARE, PHILOFOBIA
- PERCHE'
SI HA PHILOFOBIA E PAURA DI AMARE?
- TEST, SEI APERTO
ALL'AMORE O NE HAI PAURA?
- COSA
FARE QUANDO SI HA PAURA
D'AMARE?
- COSA
FARE, QUANDO SI E' VITTIME DI UNA RELAZIONE CON CHI HA PAURA D'AMARE?
- PER
RICEVERE AMORE BISOGNA DARNE
- DARE
ENERGIA, E' L'UNICO MODO DI AMARE...
"Un
amore,
qualunque amore,
ci rivela
nella nostra nudità,
miseria, inermità"
(Cesare
Pavese)
SINTOMI
DI PAURA DI
AMARE, PHILOFOBIA
Chi
ha paura di amare,
in qualche caso, sopporta la situazione fobica,
ovvero la relazione, ma con intensa ansia o disagio. Ovviamente, non si
rende minimamente conto delle proprie paure, ma avverte un senso
latente di malessere, di non tranquillità e di mancanza di
pace, che può portarlo a paranoie e gelosie ingiustificate.
Chi è philofobico,
tuttavia, nella maggior parte dei casi, evita la
relazione o fa in modo che finisca, mettendo in atto meccanismi di
difesa. Ma, la fuga dal rapporto non elimina, bensì
intensifica, la paura stessa, che finisce per nutrirsi di se stessa.
"Un giorno, il Califfo manda il suo Visir a sentire
cosa dice la gente
al bazar.
Quello va e nella
folla
nota una donna magra e alta,
avvolta in una gran mantello nero, che lo guarda fisso.
Terrorizzato
il Visir scappa via. Corre dal Califfo e lo implora:
“Sire,
aiutami! Al bazar ho visto la Morte. È
venuta per me.
Lasciami
partire, ti prego. Dammi il tuo migliore cavallo.
Con quello, a tappe
forzate, stasera sarò in salvo a Samarcanda.”
Il Califfo acconsente
e
fa portare il suo cavallo più veloce.
Il Visir balza in
sella
e galoppa via a spron battuto.
Incuriosito, il
Califfo
va lui stesso al mercato.
Nella folla vede la donna dal gran mantello nero e l'avvicina.
“Perché
hai fatto paura al mio Visir?” le chiede.
“Non gli ho
neppure parlato”, risponde la Morte.
“Ero solo
sorpresa di vederlo qui,
Il perché il nostro appuntamento è stasera a
Samarcanda”
Il filofobico, chi ha paura di amare,
attua uno o più dei seguenti
comportamenti:
- Sceglie
rapporti impossibili, come quello con persone già impegnate,
oppure con persone violente o infedeli, comunque destinati a
finire.
- Sceglie
“non rapporti”, ovvero rapporti “di
facciata”, con cui adempie all'obbligo sociale di una
famiglia, ma senza il minimo coinvolgimento emotivo.
- In
una relazione, improvvisamente, e spesso senza accampare
giustificazioni, ha un comportamento di evitamento e se la da a gambe
levate, o semplicemente si butta nel lavoro, per non vivere la
relazione e quindi non soffrire.
- In
una relazione, attua comportamenti “ auto lesivi”,
che portano a sabotare, in tutti i modi, la propria storia
d’amore, e tali da mettere alla prova anche il partner
più mite e da portare inevitabilmente alla rottura; come
l'immotivata ed eccessiva gelosia, la possessività,
l'isolamento del partner, l'aggressività, le imposizioni, le
privazioni e cercando pretesti per litigi sempre più
frequenti e tumultuosi.
- In
una relazione, anche quando non sembra avere dubbi e sente che il
partner ricambia i suoi sentimenti e non l'abbandonerà mai,
chi ha paura di amare, resta comunque insicuro, incapace di
tranquillizzarsi e di abbandonarsi a ciò che prova, fino ad
arrivare alla rinuncia all’amore in modo volontario.
PERCHE'
SI HA PHILOFOBIA E PAURA DI AMARE?
Un
cucciolo ferito , ha paura anche di una carezza. Da un punto di vista
biochimico, la philofobia,
cioè la paura
di amare e di legarsi a qualcuno, sono dovuti a
bassi livelli di
ossitocina e vasopressina, ormoni la cui
carenza è concausa
di varie patologie quali, autismo, depressione, disturbo ossessivo
compulsivo, fobie e tutte le condizioni in cui siano presenti deficit
nelle relazioni sociali.
Dal punto di vista relazionale e psicologico, la paura di amare,
può essere legata a:
- paura dell'abbandono
- paura
del rifiuto
- paura
di perdere la propria libertà,
- paura
di cambiare e/o di perdere il controllo;
- paura
di sacrificarsi;
- profonde
delusioni sentimentali passate;
- problemi
infantili irrisolti.
E'
proprio nel passato del bambino philofobico,
nel rapporto conflittuale
coi genitori, dai quali si sono sentiti poco amati, se non addirittura,
rifiutati, umiliati, traditi o abbandonati, che spesso risiede
l'origine della paura di amare.
La paura di amare
è anche paura dell'abbandono, ed
è questo il caso dei bambini che hanno perso uno dei
genitori, in particolare la madre, e che si sono sentiti di fatto
abbandonati.
Gli
orfani sin
da neonati, invece, che non hanno avuto le adeguate cure parentali, in
particolar modo delle madri, sviluppano una bassa
capacità di produrre ossitocina, l'ormone delle coccole e
del legame.
Paradossalmente, è proprio la paura dell'abbandono
ciò che pone queste persone, in condizione tale da adottare
proprio quei comportamenti per cui verranno abbandonate...
La persona affetta da filofobia
entra in un vortice, in un circuito
chiuso di mantenimento, entro cui dà a se stesso solo ed
esclusivamente ciò che gli permette di confermare le proprie
convinzioni.
TEST, SEI APERTO ALL'AMORE O SEI FILOFOBICO?
-
Soffri
di ansia e/o di mal di stomaco?
- Hai
mai sofferto di crisi di panico?
- Vedi
il marcio in tutto ciò che ti circonda?
- Ritieni
di essere sempre stato da solo, nella vita?
- Sei
un solitario?
- Sei
una persona ipercritica con tutto e tutti?
- Ti capita,
nelle conversazioni con chi dici di amare, di utilizzare la terza
persona singolare, anzichè la prima; come se fossi
"estraneo" al
legame (es. "Tu non sai quanto Tizio ti ami!" piuttosto che "Tu non sai
quanto io ti ami!", oppure "papà ti viene a prendere"
piuttosto che
"ti vengo a prendere"...)?
- Ti
senti di non riuscire a trovare pace?
- Sei
sospettoso e possessivo?
- Non
hai fiducia, in te o nel tuo partner o nel vostro amore?
- Fai
paragoni con le storie precedenti?
- Fai
paragoni con storie altrui, che non hanno avuto buon esito?
- Hai
paura di poter soffrire per amore?
- Hai
paura di poter essere tradito?
- Hai
paura di essere abbandonato da chi ami?
- Anticipi
negativamente l’esito della storia o semplicemente
ciò che potrebbe accadere?
- Le
tue storie precedenti hanno avuto tutte la stessa trama?
- Chiudi
la porta alla possibilità di innamorarti e di creare un
legame duraturo?
Queste sono solo alcune
domande, che possono
aiutarti a capire se e quanto hai paura
di amare.
Rispondi, con sincerità.
Il primo passo, per qualsiasi evoluzione è la
consapevolezza.
Sapere ed avere la cosapevolezza del tuo disagio,
è ciò che prima di altra cosa, ti può
aiutare a superare le difficoltà iniziali, lasciandoti
andare e innescando un meccanismo rimasto sopito in te e che aspetta
soltanto di risvegliarsi. L’unico modo per perdere
l’amore è negarlo a noi stessi ed all'altro.
Quando saprai, quando avrai dato un nome al tuo disagio, sarai tu a
decidere come trovare la soluzione. Potrebbe essere quella di farti
aiutare da un esperto, oppure, semplicemente, parlarne con il tuo
partner e aiutarvi, insieme, a superare la cosa, oppure,
ancora, potrai decidere di rompere, da solo, quei meccanismi
deleteri
che ti porti dentro da una vita intera.
Non è facile.
Quei meccanismi ti sono amici.
Fin'ora, apparentemente, e il tuo inconscio ne è convinto,
ti hanno salvato dalla sofferenza.
Chi getterebbe, con tanta facilità, le armi che l'hanno
salvato?
Quei meccanismi, sono così radicati dentro di te, che
razionalmente potrai volerli eliminare, e forse penserai di esserci
riuscito, ma il tuo inconscio te lo impedirà e
basterà anche la pur minima associazione con una sofferenza
passata, un colore, un odore, un suono, una voce, una parola, che tutto
si scatenerà di nuovo, alterando il tuo rapporto.
Quello che noi siamo, con l'altro, e tutte le nostre reazioni, la gran
parte delle volte, non sono dovute alle sue qualità
personali, ma ai fantasmi che noi ci portiamo dentro.
Per resettare completamente certe paure, bisogna resettare
le immagini
e le credenze negative, che abbiamo stampato nel DNA, nel nostro
subconnscio, invertendone la
polarità, da negative a positive. Bisogna riprogrammare il
subconscio.
COSA
FARE QUANDO SI HA PAURA
D'AMARE?
In sintesi,
qual'è il problema della philofobia?
Dov'è la sua radice?
Quando si ha paura
d'amare, si cede alle paure ed alle credenze, spesso inconsapevoli, che
ci siamo fatti circa l'amore, come ad es. "L'amore non esiste" "L'amore
eterno non esiste" "L'amore è sofferenza" "Se mostro i miei
sentimenti divento debole" "Tanto, primo o poi, tutti finiscono per
tradire" "Se abbassi la guardia, resti fregato" "Meglio non aspettarsi
niente, così non ci si resta male, quando le cose non vanno
come vorremmo" "Tanto lo sò già come
andrà a finire" "Tutti/e gli/le uomini/donne sono..." "Tutti
i miei partner mi hanno..." "Io non credo nel matrimonio" "io non sono
fatto per l'amore" "Non mi interessa una storia" "Vorrei una vita
tranquilla" "Non voglio entrare in dialettica con un partner"....
Il primo
passo è quello della consapevolezza, ovvero del
rendersi conto che esiste un problema.
Il secondo passo è il volerlo superare!
Si può
risolvere il problema della paura
di amare e di soffrire?
Si può solo se lo vuole anche la
parte inconscia. Questo si può capire solo con un test
kinesiologico, che se fatto con la corretta metologia ed in
silenzio, può dire anche esattamente quando e come
si è originata la causa, ma non pensare che questo risolva
il problema, anche se talvolta può accadere, come
è accaduto ad una mia cliente.
Il terzo passo è farlo e putroppo, in questa fase, la
consapevolezza, ovvero la nostra parte conscia e razionale, serve a ben
poco! La nostra psiche è governata
dal subconscio, per il 95% del
tempo.
Essere consapevoli, parlarne, rigirare il coltello in ferite del
passato, cercare di correggere i propri atteggiamenti, ripetere frasi
positive (tra l'altro spesso formulate in modo sbagliato),
fare percorsi di ipnosi che riportino a galla i perchè, fare
corsi di crescita personale e spirituale (che leniscono, ma non
risolvono), trovare strategie di copying (in grado di affrontare
momentaneamente l'emergenza), NON ristruttura il subconscio, quindi,
NON migliora il nostro comportamento, che è dettato da esso.
La
differenza tra il conscio ed il subconscio è la stessa che
passa tra la teoria e la pratica.
Il conscio è teoria, è chiacchiera, è
"volere". Il subconscio è pratica, sono fatti/comportamenti,
è "essere".
Il
conscio si muove verso il piacere, la gioia, l'amore, la pace, verso
ciò che consapevolmente desideriamo. Il
subconscio è, in via prioritaria, portato ad evitare il
dolore e quindi
si muove dettato dalle paure. Prima evitare la sofferenza, poi cercare
il piacere...
Il conscio rappresenta ciò che vogliamo, "una vita
tranquilla", "una relazione felice ed equilibrata". Il subconscio
è ciò
che ci boicotta e che dice NO! Non perchè
non desideriamo la
pace e l'amore, ma perchè essere in pace, amare, significa
abbandonare
le armi e quindi, non potersi difendere da un mondo ostile!
La paura
d'amare ha un vantaggio, non farci soffrire! Finché non
eliminiamo la
convinzione sabotante che amre sia pericoloso ed il vantaggio che ne
deriva, non possiamo
dunque eliminare il problema!
E' la stessa cosa del fumare, se
esso ci da il vantaggio di farci rimanere in forma o stare calmi e
quindi evitare la sofferenza in caso contrario.
Oppure è lo stesso
del problema del peso, se esso ha il vantaggio di farci avere
attenzioni altrui o di sembrare intelligenti, piuttosto che belli,
magri e vuoti o, al contrario, magri e attraenti...
Così come per
qualsiasi altro problema, è la paura che abbiamo
dentro che ci crea
una convinzione boicottante tutte le nostre migliori intenzioni.
Il
guaio è che, non sempre, siamo e possiamo essere consapevoli
delle
nostre convinzioni autosabotanti, che, molto spesso, tra l'altro,
abbiamo ereditato dai nostri genitori e dalla società.
Cosa possiamo fare allora, per allineare il subconscio al volere
conscio e superare la filofobia?
Se il subconscio è il fare, piuttosto che convincerlo con
libri, corsi, meditazioni o qualsiasi altro tipo di lavoro spesso lungo
e doloroso, si può solo fare, agire!
Agire DOVE?
Dove questi problemi si palesano e dove si sono creati, nelle
rel-azioni.
Agire COME?
Come si sono create.
Sono abitudini e le abitudini, come ben sai, si instaurano con il tempo
e con le ripetizioni, ma non basta. Nessuno, men che meno il cervello
farebbe qualcosa che non sia appagante e quindi incentivante da
ripetere e quelo che non sai è che il cervello, per
acquisire abitudini, ha bisogno di un neurotrasmettitore, la dopamina,
che si produce solo ed esclusivamente con azioni NUOVE.
Dunque, in sintesi, prima cosa serve consapevolezza, poi voglia di
migliorare ed infine rel-azioni efficaci per il cervello, con
novità, ricompense, tempo e ripetizioni, possibilmente con
tecniche di apprendimento efficace.
Tutto questo c'è in un solo metodo al mondo, il metodo 7x52, dell'almanacco di intelligenza
emotiva per la coppia.
Un
allenatore esperto che ogni giorno ti guida verso l'amore con un passo piccolo,
nuovo ed altamente ricompensato . Così, a forza di farlo,
con la
ripetizione, si può acquisire una abitudine nuova,
l'abitudine ad amare.
Se questo passo è inoltre adeguatamente e sempre
ricompensato, ogni volta che sarà compiuto,
crescerà la motivazione per farlo di nuovo.
E' ovvio che un passo simile, per quanto piccino esso sia, deve essere
esguito su indicazione di un esperto, che non solo conosca la psiche
umana, ma anche le differenze
uomo donna, giacché sono diversi i loro modi di
amare e di apprezzare l'altro.
A tutto questo supplisce l'almanacco dell'amore, 365 addestramenti pro man & woman.
365 nuove possibilità di amare e di essere
amati.
COSA
FARE, QUANDO SI E' VITTIME DI UNA RELAZIONE CON CHI HA PAURA D'AMARE?
Innanzitutto, bisogna chiedersi, se ne vale davvero la pena,
perché non è facile.
In secondo luogo, bisogna avere rispetto e pazienza. Come con un
cucciolo spaventato, vale la regola generale della calma, della
dolcezza e del rispetto dei suoi spazi, lasciando che sia il cucciolo
ad avvicinarsi, quando ha imparato ad avere fiducia, piuttosto che
forzarlo al contatto. Ma la pazienza, l'amorevolezza, l'amore, la
disponibilità, non devono mai e poi mai essere motivo di
perdita
dell'identità o della propria dignità o
giustificare una violenza psicologica.
Tutto ha
un tempo,
per iniziare, ma anche per finire, se non si evolve positivamente per
entrambi.
Cosa fare, dipende comunque da quale situazione ci si trova ad
affrontare. Spesso, l'unica cosa che possiamo fare è solo
chiudere la relazione e lasciar andare chi non vuole legarsi. Una
massima cinese dice: "Se ami una
farfalla, lasciala andare, se tornerà da te, sarà
tua per
sempre, se non lo farà, significa che non lo è
mai stata!"".
.
- Se siamo
vittime di un
“non rapporto”, ovvero di un rapporto “di
facciata”, altro non possiamo fare che, chiudere la storia,
riprenderci in mano la nostra vita, dignità ed il nostro
diritto
di essere amati..
- Se siamo
vittime di una relazione con toccata e fuga, dobbiamo considerare le
differenze uomo donna.
Se il philofobico è
una donna, si può pensare, seppur con la massima dolcezza e
non
invadenza, di essere presenti e di corteggiarla. Far
sentire bella, amata, speciale e protetta una donna, così
come
farla parlare delle sue paure, senza interrompere, o minimizzare o
offrire soluzioni, accresce il suo livello di ossitocina e quindi di
attaccamento. Se il fobico è un uomo, bando a qualsiasi
tentativo di rincorrerlo, quando si allontana, sortiremmo l'effetto
contrario e uccideremmo qualsiasi spinta alla nostra conquista. L'unica
cosa che possiamo fare, fino ad un certo punto, è pazientare
e
mostrarci aperte e dolci, al suo ritorno. Nulla farebbe scappare di
più un uomo, se non il fatto di sentirsi rimproverato e di
non
sentirsi accettato.
- Se ci
troviamo in una relazione di auto-sabotaggio, per un pò di
tempo
possiamo provare a conquistarci la fiducia del cucciolo spaventato, con
immensa pazienza e dolcezza. Ma ci vuole tantissima
forza, esperienza nelle relazioni umane ed una buona dose di conoscenza delle differenze uomo donna.
Perchè chi ha paura di amare ci metterà a dura
prova,
logorerà la nostra vita, esaurirà tutte le nostre
forze,
ci umilierà e frustrerà i nostri bisogni, ci
isolerà da tutto e tutti, ci scatenerà
risentimento e
rabbia. Quanto può durare questo? Non ci si unisce
a
qualcuno perchè ci faccia stare male o tiri fuori il peggio
di
noi. Se non abbiamo la forza necessaria, lasciamo stare sin da
subito. Se decidiamo di provarci, monitoriamo sempre i cambiamenti e le
tempistiche. Se il philofobico mostrerà, col tempo,
di
acquisire fiducia in noi, di stimarci e di amarci. Se
chiederà
scusa. Se cercherà piano piano di cambiare. Se si
mostrerà meno chiuso e si aprirà alla
socializzazione. Se
inizierà a fare in modo di non farci soffrire. Se i tempi di
distacco si faranno via via più brevi e se sarà
lui a
cercarci (come il cucciolo, che impara a fidarsi). Pazientiamo ancora
un pò, ma non perseveriamo in
imprese impossibili.
- Se siamo
vittime di una relazione in cui l'altro, ad un certo punto,
dichiarerà di voler star solo e di non desiderare alcuna
relazione, lasciamolo andare...
Dalai Lama dice "Dona a chi
ami, ali per volare, radici per tornare, motivi, per rimanere" e questo, in una coppia, deve
essere reciproco.
PER
RICEVERE AMORE BISOGNA DARNE
L'amore è
fatto di due identità distinte e per amarsi bisogna essere
in due.
Per ricevere amore l'unica cosa che puoi fare è darne.
Più ne dai e più ne ricevi.
Come scrisse
Dante, nel canto V della Divina Commedia, "...amor ch'a nullo, amato.
amar perdona...", ovvero, l'amor che a nessuno, che sia amato, d'amar
perdona.....
Inizia sorridendo un po' di più, con chiunque, ma
soprattutto con chi ami. Un sorriso sollecita quasi sempre un altro
sorriso.
Cerca di essere gentile ed amorevole, paga di più
dell'essere critici.
Cerca di essere affettuoso e premuroso, paga di più
dell'essere egoisti ed indifferenti.
Cerca di fare tante coccole e di dare tanti baci a chi ami, vi
aiuterà a produrre più ossitocina, a sentirvi
più legati ed aumenterà la fedeltà e
la fiducia reciproci.
Impara ad amare incondizionatamente, per il solo piacere di farlo.
Chi vuol ricevere più di quanto dà,
inevitabilmente mette in crisi un rapporto.
Pensa prima a cosa stai
dando tu al tuo partner, prima di chiederti che cosa sta dando lui a
te.
Ricorda sempre che chi hai al fianco appartiene ad un mondo
completamente diverso dal tuo e tutto quello che è scontato
per
te, non lo è affatto per il tuo partner, anzi, spesso
è
esattamente il contrario. Così ciò che
è importante per lui, può non esserlo affatto,
per te.
La cosa più banale e stupida che ho sentito dire
è: "Ma
noi ci amiamo! Basta questo per essere felici!". Esatto contrario! E'
proprio l'amore che ti porta
all'infelicità,
se non trovi l'umiltà, l'intelligenza, l'accoglienza ed il
rispetto di chi ti è davanti.
Sappi che quello che hai visto fare dai tuoi genitori, e che essi ti
hanno trasmesso, è, spesso, molto diverso da quello di cui
avete
bisogno oggigiorno, tu ed il tuo partner. Perchè sono
cambiati e
si sono evoluti i vostri ruoli, nella società, sono
aumentati stress e frustrazione e diversi sono anche i modi per appagare i vostri reciproci bisogni.
Ricorda che,
sentirsi amate, per le donne, significa
sentirsi speciali, belle, amate
e protette; mentre per gli uomini, sentirsi amati, significa sentirsi accettati
ed
apprezzati...
Ricorda che,
ognuno di noi, tende a dare all'altro ciò che vorrebbe per
se o
che, comunque, reputa ragionevole dare, e che, in genere è
proprio ciò che non rende affatto felice
l'altro. Per
l'esattezza, nel caso delle donne, è proprio
ciò che
esse fanno a rendere infelice un uomo, mentre, per gli uomini,
è
ciò che essi non fanno e rendere infelici le donne.
Ricorda che, non è affatto facile dunque, avere un
comportamento
diverso da quello che ci è instintivo e che diamo per
scontato.
Non è facile realizzare il nostro profondo
desiderio di rendere felice l'altro e adottare i comportamenti
anelati, evitando quelli paventati.
Amare può essere terribilmente facile o difficile, dipende
solo da te.
Di certo, confrontarsi solo con se stessi è facile,
è vivere in due che è difficile!
Sarà
difficile e non potrai ottenere ciò che non hai mai
avuto,
se vivi una storia ad un'unica via o una "non storia", se
resterai ancorato sulla tua posizione ed arroganza, se non avrai
l'intelligenza di ammettere d'ignorare un mondo così diverso
dal
tuo, se non ti porrai all'ascolto dell'altro, se non lo rispetterai, se
non gli andrai incontro. Per amare bisogna essere in due, sempre.
Amare, invece, sarà la cosa più semplice al
mondo,
se ti colmerai di umiltà e di giocosa ignoranza.
Amare, sarà facile, se avrai l'arguzia e la
curiosità di ascoltare l'altro e i suoi bisogni.
Amare, sarà
facile, se avrai l'intelligenza di rispettare le differenze dell'altro.
Amare, sarà
facile, se avrai l'abilità di appagare i suoi
più fondamentali ed intimi bisogni.
Amare, inoltre, sarà meraviglioso, se saprai apprezzare le
reciproche differenze
uomo donna
e se saprai fare in modo che diventino complementari alle tue.
DARE
ENERGIA, E' L'UNICO MODO DI AMARE...
L'armonia
di coppia è difficile da raggiungere quando si è
insicuri, quando si vuole di più, quando si vuole
controllare l'altro, quando si attuano comportamenti atti ad ottenere
qualcosa dall'altro, come l'aggressività, il vittimismo, il
perfezionismo, il “salvataggio” o la manipolazione.
Quando questo accade, l'uno TOGLIE ENERGIA all'altro.
Ci si sente minacciati, senza energia e ci si tira indietro, iniziando
una lotta di potere.
Invece di RUBARCI ENERGIA a vicenda, dobbiamo darla a chiunque ed in
primis a chi amiamo.
Quando diamo energia all'altro, il suo viso si illumina, vorremmo che
fosse sempre radioso e noi stessi proviamo pienezza, appartenenza,
euforia, amore...
Se passiamo energia all'altro ed esso ce la restituisce,
essa si amplifica e
se tutti lo facessero,
l'umanità andrebbe ancora avanti nell'evoluzione.
DARE ENERGIA è l'unico modo per
amare...
"Amor ch'a nullo amato
amar perdona..."
(Dante
Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto V)
© copyright Dott.ssa
Angela Flammini - All rights reserved - Tutti i diritti
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Bellissimo articolo
RispondiEliminaGrazie di cuore, mi riempie davvero il cuore che tu apprezzi le risorse che ho impiegato per scriverlo.
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