INDICAZIONI
Il mio ex compagno, aveva direi terrore, dell'utilizzo che potessi fare
io
del pc.
S'irrigidiva e cambiava d'umore al solo immaginarmi con il
monitor aperto. Aveva le password di tutti i miei account, compreso
facebook, che era solo ed esclusivamente una pagina di lavoro. Ero
esplicitamente fidanzata e sul diario, appena potevo, gli tessevo le
migliori lodi e ringraziamenti. Non richiedevo amicizie che non fossero
attività commerciali e non ne davo che non fossero tali o
donne
o uomini che seguivano i miei post. Tra i miei innumerevoli contatti
non c'era alcun ex. La chat era chiusa e mai avevo mandato o ricevuto
alcun messaggio personale. Lui aveva libero accesso e gestione della
pagina, eppure aveva un atteggiamento quasi impulsivo/compulsivo di
controllo. Sfogliava i profili di chiunque interagisse con i miei post.
Mi chiedeva chiarimenti su questioni inesistenti. Mi accusava
erroneamente di avere degli ex tra i contatti. Ma a me quel profilo
serviva per aumentare il numero di visitatori sul blog ed essendo,
oltre che una psicologa, anche scrittrice, come facevo a non utilizzare
il pc? Cercai semplicemente di conquistarmi la sua fiducia col tempo e
con la massima trasparenza, ma fu invano, giacché il
problema
prescindeva dalla mia persona...
Un giorno mi disse "Per me, facebook è un cancro!" e mi
spiegò anche il perchè del suo malessere...
Chiusi
il mio profilo. Lui era di certo più importante e
benchè non sapesse comportarsi in maniera egregia
con me,
io non avevo alcun diritto di fargli del male gratuitamente.
Lo ringrazio, per quella frase pronunciata e per gli accadimenti
successivi e correlati, perchè, grazie a tutto questo, ho
scritto questo post e forse ho la possibilità di
aiutare qualche coppia...
INDICAZIONI
L'erba del vicino è più verde? Di certo lo
sembra, ma è solo una beffa del cervello.
Lo ha dimostrato lo studio di Antonia Hamilton, dell'Institute
of Cognitive Neuroscience presso l’ University College London
(UCL).
Le persone studiate nell'esperimento, dovevano trasportare un pacco e
giudicare il peso di un pacco trasportato da altri. I pacchi
trasportati dagli altri, erano cosiderati sempre più
leggeri, anche
quando non lo erano.
Perchè accade questo?
Perché, per capire, il cervello ha bisogno di imitare o
quantomeno simulare. Così, se vogliamo capire lo sforzo
svolto
da qualcuno nello svolgere un compito, come sollevare un pacco, nel
nostro cervello mettiamo in moto le stesse aree cerebrali, che
si
accenderebbero se fossimo noi stessi a sollevarlo.
Questa simulazione, chiamata empatia, ci permette di dare una
valutazione del lavoro e dello sforzo altrui, come se fossimo noi a
compierla e quindi ci aiuta a metterci nei suoi panni ed a
comprenderlo. Questo meccanismo, ovviamente, ha avuto un
indiscutibile vantaggio sociale.
La cosa interessante è che, questa valutazione e' accurata
quando ce ne stiamo comodamente a guardare l'altro all'opera. Ma quando
siamo noi stessi a compiere lo stesso tipo di lavoro, il nostro
giudizio risulta deviato dalla realta'.
Secondo la Hamilton "l'erba del vicino e' quindi sempre piu' verde",
o, per essere esatti "l'erba del vicino SEMBRA più verde"
perche', quando siamo presi in prima persona a compiere un lavoro,
alcuni degli stessi centri del nostro cervello, che
dovrebbero
accendersi per imitare, e quindi percepire con esattezza il lavoro di
altri, sono impegnati contemporaneamente a seguire il nostro corpo e le
sue emozioni e
fanno male i loro calcoli, nel valutare il lavoro altrui,
autorizzandoci
ad amplificare le sensazioni negative relative al nostro sforzo. Forse
il vantaggio evolutivo di questo tipo di meccanismo sta nel fatto, che
porta ad amplificare anche la paura.
Quando entriamo nella
sfera dei sentimenti ed il compito da svolgere è
quello di
mandare avanti la coppia o la famiglia, compito poliedrico, che
coinvolge anche e soprattutto la sfera emotiva, e questo compito ci
occupa tutta la giornata, da 24 ore a 24, la nostra
osservazione/simulazione cerebrale del lavoro altrui e dell'erba del
vicino, si mescola alle
informazioni relative al nostro compito e questo mix ci devia dalla
realtà, facendoci apparire l'erba del vicino, come
più
semplice e quindi attraente.....
Non è forse vero che ognuno di noi ritiene che le vite
altrui siano più semplici e che i propri
problemi
siano sempre più grandi di quelli degli altri ed appena ci
distacchiamo ed osserviamo altre realtà, ci rendiamo conto,
che
c'è ben di peggio...
AVVERTENZE
Con la diffusione dei social network, oggi, si ha la
possibilità
di "osservare" molte realtà, spesso vicine alle nostre, vuoi
territorialmente, vuoi per età o interessi, vuoi
semplicemente
perché a portata di click, nello svolgimento reale o
ipotetico
degli stessi nostri compiti, ovvero, amare.
Non le osserviamo distaccati, ma come qualcosa che ci
riguarda.
C'è sempre, in ognuno di questi profili, qualcosa che mette
in
moto qualche reazione emotiva che si collega al nostro lavoro
quotidiano di moglie o marito o di fidandato/a o semplicemente di
innamorato/a.
Eccoli molti allora a sfogliare foto o a spulciare le
attività e
le dichiarazioni di altri uomini o donne, pensando dentro di
sè
"Con un uomo/donna così la mia vita sarebbe perfetta!"
Ho un segreto da svelarti, non è così!
Quella persona, innanzittuto, potrebbe essere fittizia o artefatta. Hai
mai visto un fruttivendolo mettere sopra le mele più brutte
e
sotto quelle più belle?
Ma questo è secondario. Che la tua convinzione sia falsa e
che
la tua valutazione sia sbagliata, non ha nulla a che fare con le
caratteristiche individuali di quella persona, ma con te e con la tua
distorsione della realtà.
Mentre osservi quella persona, mentre simuli, con il tuo
cervello,
la vita del fortunato uomo/donna al suo fianco, tu stai
svolgendo
lo stesso compito, tu stesso sei al fianco di qualcuno o tu stesso hai
profondo bisogno di esserlo. Quello che stai simulando, nel
tuo
cervello, la vita coniugale altrui, è lo stesso
compito che
tu stesso compi nella realtà. Sono coinvolti gli stessi
centri
cerebrali, ma tu ne attivi anche altri motori, sensoriali, emotivi ed
endocrini ed in tutto questo marasma, finisci col valutare quella
realtà in maniera completamente distorta. Forse
più bella
e semplice lo è davvero, ma è più una
eccezione
che una regola e di certo la tua valutazione non è reale e
te ne
accorgerai, se avrai la possibilità di praticarla realmente
o di
osservarla, al di fuori, quando non svolgi più lo stesso
compito, ovvero quando non hai più qualcuno al fianco,
oppure
quando hai voglia di essere single o libero. Quante volte abbiamo
sentito di
persone che si sono separate, riaccompagnate e poi sono tornate coi
propri consorti?
Ti farò un'altra domanda, che è vitale. Quando
guardi "l'erba del vicino", un'altra donna o un altro uomo, dove sei
con la testa? Sei nel reale e sei in una ipotetica vita parallela? Sei
nel presente o nel futuro, a visionare chissà quali
immaginari o peggio, nel passato, seppur recente a confrontare e forse
criticare chi ti sta accanto?
Ci hai mai pensato, che la nostra mente è sempre nel passato
o nel futuro, è sempre in movimento e non si arresta mai?
Hai mai notato che i barlumi di felicità e/o
serenità, che hai vissuto, li hai avuti quando sei riuscito
a "staccare", forse di fronte a qualcosa che ti ha meravigliato?
Come possiamo essere vivi, se non viviamo nel presente?
Come possiamo essere felici, se demandiamo la nostra
felicità ad un futuro ipotetico? Se aspettiamo sempre ed
intanto, non "guardiamo", ciò che abbiamo o peggio ci
lamentiamo o critichiamo?
Come vi sentireste voi, se il vostro partner non vi notasse e fosse
sempre con la bava alla bocca, per chiunque altro/a?
Lo percepireste, che c'è qualcosa che non va?
Riuscireste ad essere sereni, gioiosi e dare il meglio di voi stessi?
Il mio amico giornalista Christian Toscano, che con grande saggezza
narrativa parla di
tradimenti, afferma
"Incolpare i social network ha
senso quanto incolpare il bar dove il
partner ha conosciuto l’amante o il motel dove si
è
consumato il tradimento. La colpa (o il merito) di Facebook semmai sta
nell’aver ampliato notevolmente la platea di persone che si
possono raggiungere: tutte quelle che in quel bar non avrebbero messo
piede, ma che su internet sono a portata di click.". Facebook,
twitter o qualsiasi altro social network o sito
d'incontri o la stessa tv, hanno in effetti fatto
questo,
hanno ampliato i prati verdi, hanno reso disponibili, visibili e
facilmente abbordabili milioni
e milioni di altre realtà. Uomini prestanti, donne sempre
disponili e famiglie perfette come quella del Mulino
Bianco. Anche
noi siamo uomini e donne, anche noi abbiamo delle famiglie, ma i
loro corpi sono più belli, le loro vite più
semplici e la
loro realtà è
di certo più attraente della nostra. Di fatto, ogni giorno,
dalla tv, ai social network, noi percepiamo quindi altre persone che
fanno ciò che facciamo anche noi. Non le osserviamo con
distacco, ma operando, ovvero facendo le loro stesse cose. Mentre lo
facciamo, il nostro cervello, non simula solo, in modo empatico, le
loro vite, ma le compie, fornendoci innumerevoli feedback emotivi e
somatici. Così,
tutto questo non fa altro che confonderci...
La chat, per tantissimi utenti, è un luogo
decontestualizzato
(una
specie di non-luogo) in cui la comunicazione è rapidissima e
ci
si rifugia per sfuggire alla noia; un universo parallelo, un mondo
nuovo in cui
tuffarsi in cui tutto è facile...
Fin'ora non sapevamo che tutto quel verde o quel
luccichìo, non è altro che frutto di una
bizza del
nostro cervello...
La vita reale non è quella...
Iniziamo a guardare meno tv ed a stare meno sui social network, viviamo
di più la vita, percepiamo ciò che abbiamo
attorno, il primo effetto sarà sicuramente
quello
di renderci meno cretini e più efficaci.
C'è una aforisma che dice qualcosa di simile "La
felicità, la cerchiamo come gli occhiali, che non sappiamo
dove li abbiamo messi. Sul naso!"
EFFETTI
COLLATERALI
Se l'erba del vicino dunque non è più verde, ma
lo sembra solo, quali sono gli effetti di questa distorsione?
La prima implicazione sicuramente è quella di portarci a
cercare, osservare e desiderare qualcos'altro.
Quando cominci a cercare un altro uomo o un'altra donna, stai
già svalutando il tuo partner silenziosamente.
A te,
piacerebbe
essere svalutato? E ti piacerebbe che chi ti è al fianco
lodasse
chiunque altro/a e denigrasse te?
Che effetto avrebbe questo sulla tua
psiche?
Che effetto pensi possa avere dunque sul tuo partner
e sulla vostra coppia?
E qual'è l'effetto psicologico che vivi pensando di avere al
fianco una persona orrenda e di meritare di meglio?
Ti senti frustrato?
Senti di aver sbagliato tutto?
Ti senti inadeguato?
Ti senti demotivato?
Quando inizi a cercare qualcuno su facebbok o whatsapp e su un altro
social network, o in un locale, hai una possibilità che non
hai guardando un
cartellone o una rivista o altri siti, tu hai la possibilitò
di
entrare in contatto con quella persona. Cercandola, hai già
aperto quella possibilità. Forse non lo farai, ma sai di
poterlo
fare e ti basterà un piccolo accenno dall'altra parte, per
avviare quel meccanismo vizioso e deleterio.
Il primo effetto nefasto che hanno dunque i social network, sugli
individui, è quello di minare la pace interiore e
l'autostima
individuali, propri e del proprio partner, nonché la
serenità di coppia.
Spendere interi pomeriggi controllando e-mail, twitter,
facebook o whatsapp,
alla disperata ricerca di qualcosa di meglio dalle altre
parti, ti
porta via tempo.
Guardi fuori dalla finestra e non poni attenzione a
ciò che accade in casa.....
Usi il tuo tempo, la tua immaginazione, le tue parole, i tuoi "mi
piace", i tuoi saluti, le tue dediche, i tuoi pensieri/opinioni, le tue
attenzioni, le tue galanterie, con
chi sta in un mondo irreale, valuti in modo irreale e
forse è irreale o lo è in buona parte.
Quante volte hai dedicato una canzone a chi ti è al fianco?
Quante volte gli hai detto
"mi piaci o grazie o ti amo" per quello
che
è, che
dice o che fa?
Quante volte conversi o comunichi attivamente con lui/lei,
ogni giorno?
Quante volte gli hai dedicato quelle parole, con un
messaggino?
Quante volte hai dedicato a lui/lei, quelle attenzioni, cortesie,
gentilezze, complimenti^
Quante volte hai immaginato di fare qualcosa di bello, con lei/lui?
Stai dedicando, a chi hai al fianco, il tempo che dedichi a facebook o
a whatsapp o semplicemente agli altri?
Già!...... Potresti accorgerti che l’erba
è sempre stata
più
verde dalla tua parte!
La felicità è
composta da tante piccole cose presenti nella nostra vita. Se ci
concentriamo solo sulle cose che non abbiamo, ci perdiamo tutto il
bello
di quello che in realtà è già a nostra
disposizione.
Ricorda che “nessuno è perfetto”. Impara
ad apprezzare
il tuo giardino ed ad annaffiarlo ogni giorno con amore e gratitudine;
i
fiori che ne verranno saranno meravigliosi e solo tuoi...
Forse, più che pensare a cercare la persona
ideale, bisognerebbe cercare di ESSERE una persona ideale, o
almeno essere noi quello che vorremmo dal nostro partner...
«Siamo stati
costretti ad andare nel mondo in cerca di avventure perché
non eravamo più capaci di viverle nei nostri cuori»
(Re Artù) .
EFFETTI
INDESIDERATI
Siamo dipendenti dai social network.
E’ quello che sostiene un insieme di ricerche scientifiche e
questo, in sintesi, è ciò che dicono
gli psicologi:
I social network alterano la
capacità di giudizio.
I social network distorcono o annullano
l’obiettività di una persona.
I social network aumentano l’ansia di
chi ne fa uso.
I social network possono
alterare l’umore, senza che vi siano effettive ragioni.
I social network causano malumore.
I social network possono accrescere
l’irritabilità.
I social network aumentano il fenomeno
del cyberbullismo negli adolescenti.
I social network riducono la
vita ad essere osservata, piuttosto che vissuta.
Gli atteggiamenti di uso ed abuso di questi siti web ed il loro
perpetrarsi, fino addirittura alla dipendenza, sono innescati e portati
avanti da meccanismi psicologici e neurologici di piacere,
soddisfazione, affettività ed autostima.
La dipendenza dai Social Network è fortemente associata alla
solitudine, a problemi di autostima ed alla insicurezza. Le richieste
di nuove amicizie risultano quasi un riempimento, una conferma e/o un
rafforzamento del proprio ego. In realtà, tutte queste
dinamiche
psico-emotive si basano su qualcosa di virtuale, dando in tal
modo
sicurezze ed autostima fittizie, ben presto raggiunte da pericolosi
sintomi di dipendenza, isolamento sociale e conseguente menomazione
delle principali sfere vitali, come quelle lavorativa, familiare,
sociale, affettiva.
Con l'utilizzo dei Social Network molte
persone mostrano
segni sempre più seri ed invalidanti di dipendenza. Proprio
come
accade nelle
dipendenze da sostanze (alcool e droga) o altri nuovi tipi di
dipendenze, come il gioco d'azzardo, i sintomi sono
di Tolleranza/assuefazione, ovvero di
stare sempre collegati, per raggiungere
l'appagamento; sintomi di Astinenza,
ovvero intensi disagi psico-fisici nel caso
non ci si colleghi, per un certo periodo tempo; ed infine sintomi di
Craving, ovvero la presenza sempre maggiore di pensieri fissi su come e
quando connettersi.
Facebook crea una dipendenza emotiva
per cui ogni nuova notifica crea uno stato di aspettativa successiva,
ponendoci in uno stato di ansia continua e se questa
aspettativa non viene soddisfatta, scatta uno stato di latente
frustrazione.
A livello cerebrale si creano meccanismi ricompensatori che portano al
riutilizzo continuo e via via sempre
maggiore, ovvero l'assuefazione.
A livello fisico possono subentrare molteplici problemi, come ad
esempio emicrania, stress oculare, iper sudorazione, tachicardia,
tensioni, crampi e/o dolori muscolari (a causa delle numerose ore
passate davanti al computer), forte stanchezza.
A questi sintomi si
aggiungono problemi sociali, familiari, affettivi e
lavorativi, graduale isolamento, distorsione dei rapporti
affettivi e sociali, disgregazione dal gruppo familiare ed amicale.
Con l'astinenza invece, si manifestano seri sintomi
psicologici come ansia, pensieri fissi, depressione, attacchi di
panico, paura (ad esempio di non avere più informazioni o
collegamenti e di stare o rimanere da soli), problemi di sonno,
insicurezza, suscettibilità, etc., così come
tutte le
conseguenze psicologiche negative tipiche delle dipendenze.
Se avessi un figlio o un familiare tossicodipendente o
alcoolizzato o dipendente da gioco d'azzardo, ti preoccuperesti per lui
e per quello che può succedere a te, standogli accanto?
Allora preoccupati anche della dipendenza da fb, tua o dei tuoi figli,
perchè è la stessa cosa!
Preoccupati degli effetti che ha su di te e su chi ti è
accanto, perché è la stessa cosa!
Sicuramente penserai che non è così, che le
queste
dipendenze non sono confrontabili e che tu non hai un problema e che
puoi
smettere quando vuoi di collegarti. Bhè, questo è
esattamente
ciò che dicono gli alcoolizzati o i drogati o tutti quelli
che
hanno una dipendenza...
INTERAZIONI
La dipendenza da Social Network può facilitare o
associarsi ad altre forme di dipendenza, connotate dall'utilizzo
disfunzionale del web, come la dipendenza da internet o la dipendenza
da
contenuti pornografici online.
Il dott. Zichichi, primario dell'unità operativa di
dermatologia dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, parla del
rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili come di un
rischio ulteriormente favorito dall’uso eccessivo di
internet.
Questo mezzo di comunicazione virtuale, facilita gli incontri sessuali
e aumenta le probabilità di contrarre infezioni genitali e
malattie veneree di vario tipo. Malattie che, secondo European Centre
for Disease Prevention and Control, stanno aumentando a dismisura e
vanno dalle più semplici, come la clamidia, alle
più
complesse, come il linfogranuloma venereo, per finire, come se non
bastasse, con la sifilide, che torna prepotentemente in Italia e nel
resto di Europa.
CONTROINDICAZIONI
Chi intrattiene una relazione
utilizzando internet, è convinto (o convinta) di non poter
essere
scoperto: le carte processuali spesso dimostrano il contrario.
Le nuove
tecnologie lasciano tracce ovunque, le password vengono spesso
indovinate, i file compromettenti vengono malamente cancellati.
Non
solo: i nuovi programmi di sincronizzazione moltiplicano all'infinito
prove definitive.
Miriam Tomponzi, figlia del celeberrimo detective Tom
Ponzi, afferma: «Negli ultimi mesi le richieste di clienti
(donne) di
indagini sul marito si sono letteralmente triplicate». Miriam
Tomponzi è stupita ancora da questa crescita esponenziale di
tradimenti o sospetti tali. «Il pericolo
è costituito da queste donne che fanno
letteralmente perdere la testa agli uomini, con conseguenti guai:
famiglie abbandonate, eredità sperperate, beni che
spariscono da un giorno all'altro, uomini che cambiano
città, paese, lavoro all'improvviso e svaniscono nel
nulla».
I social
network sono sempre più spesso portati nelle aule dei
tribunali come prova di un tradimento, nelle cause di divorzio e
separazione.
Tra i social network, Facebook è quello più
ricorrente,
seguito da whatsapp... E la portata del fenomeno è in
crescita,
come
testimoniano studi inglesi e statunitensi.
La ricerca pubblicata dal sito web «Divorce
Online»,
realizzata sulla base di un campione di 5000 cause
di divorzio, nel
Regno Unito, afferma che un terzo di questi atti processuali, ovvero il
33%, menziona la parola Facebook.
Va perà peggio negli Stati Uniti dove il web
è la goccia che fa andare in fumo l’81% dei
matrimoni. Dati questi diffusi dall’American
Academy of Matrimonial Lawyer, un’associazione statunitense
che
raggruppa oltre 2000 avvocati specializzati in divorzi e
separazioni.
Il fenomeno è divenuto così allarmante e
conclamato che i giudici nordamericani possono ingiungere
ai coniugi
di fornire in giudizio la password di accesso alla propria
pagina
Facebook.
Il trend italiano sembra essere lo stesso; nonostante i numeri per ora
siano leggermente inferiori, ma sembrano destinati ad aumentare.
Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Ami
–
associazione degli avvocati matrimonialisti italiani – ha
affermato che nel nostro Paese “almeno il 20% delle coppie
che
scoppiano e che arrivano davanti al giudice lo fanno per colpa dei
social network e delle chat”. Le infedeltà
coniugali,
sostiene l’Ami, riguardano le coppie di tutte le
età,
perfino quelle che hanno raggiunto il traguardo delle nozze
d’argento. Trovare un cyber-amore all’inizio
può
sembrare un semplice diversivo alla routine di coppia. Si inizia per
noia, per curiosità, per rabbia, e gli incontri
virtuali si
trasformano in scappatelle nel 70 per cento dei casi e in storie
durature nel 30 per cento.
Campanello d’allarme è la dottrina giuridica
più
recente, che ritiene che la violazione del dovere di fedeltà
si
configuri anche nelle ipotesi di infedeltà apparente.
«La
separazione per colpa – ci conferma l’avvocato
Laura
Vasselli, esperto in diritto di famiglia – non esiste
più
dal ’75, ma il principio è quello per il quale si
fa
riferimento al tradimento. La giurisprudenza della corte di Cassazione,
che non è fonte di diritto ma crea orientamento
sull’interpretazione della legge, ha stabilito che si
può
avere addebito se si dimostra che per almeno due anni un coniuge
frequenta un’altra persona venendo meno ai doveri coniugali.
Se
si raggiunge e si dimostra un nesso di consequenzialità tra
la
crisi coniugale e la presenza di qualsiasi altra
“distrazione”, vi può essere
l’addebito. Il
punto, dunque – prosegue l’avvocato – non
è
tanto il tradimento, che potrebbe rappresentare a livello di relazione
solo un momento di rabbia, ma il social network crea degli affetti
stabili e quindi una continuità che crea delle vite
parallele».
Avete riflettuto su cosa significa questo?
In altri termini, 8 matrimoni su 10, in America,
1
matrimonio su 3, nel Regno Unito, ed 1 su 4, in Italia, forse avrebbero
potuto evitarsi se Facebook e whatsapp non fossero
esistiti.
Molti a questo punto diranno: Non è colpa di fb o di
whatsapp, è
colpa delle persone e dell'uso che ne fanno! Se qualcuno va in rete a
cercare significa che è
nella sua indole o che il rapporto non va!
Questa è solo una scusa, accampata magari per giustificare
le propria frequentazione dei social network.
La verità è un' altra, che facebook e whatsapp
hanno ben pochi vantaggi, rispetto ai rischi psicologici, somatici e
sociali che comporta.
A cosa ti servono facebook e whatsapp? A mandare messaggini gratuiti?
Chi vuole salutarti davvero, pagherà quei dieci centesimi
per
farlo ed il suo sms sarà di certo più sincero di
quello
derivante da una catena di s. antonio.
La verità è che facebook e whatsapp sono spesso
vetrine in cui ci si vende, purtroppo,
sempre più impunemente, e con molta poca eleganza,
si importunano gli altri, tentando anche i più
bonari.
La verità è che si può avere
un account con le migliori intenzioni, ma già nel momento in
cui facciamo il primo click, su un altro profilo, si scatena in noi e
nel nostro partner una serie di conseguenze cerebrali, psicologiche,
emotive, comportamentali, che, purtroppo, non solo fanno letteralmente
male, ma scatenano un circolo vizioso di dipendenza, che ci porta via
via a cercare sempre di più e ad avviare tutta una serie di
comportamenti irrispettosi, che partono dall'osservazione, passano per
la richiesta di amicizia e la partecipazione attiva al diario e
finiscono con i messaggini privati e gli incontri clandestini.
Il tradimento parte dal primo click, perchè è
già lì che hai messo in
discussione il tuo partner e la fiducia che ha nei tuoi confronti. E'
già da quello che gli stai mancando di rispetto. Pertanto,
il
tradimento è tale, anche se è virtuale...
Facebook e whatsapp non sono forse il problema, ma sono sin troppo
spesso la causa. E se ci si separa, a causa di fb, non vuol dire
affatto che ci si sarebbe separati comunque, anzi, molto probabilmente
è esattamente il contrario giacchè si sarebbe
speso
più tempo nella vita reale, piuttosto che sul mercato
virtuale.
Tu cosa vuoi fare del tuo matrimonio o dalla tua vita di coppia?
Una constatazione personale... solo ora che scrivo, mi rendo
conto che,
perfettamente in linea con la mia forma mentis, il mio equilibrio
interiore e la mia grande autostima, io non ho mai guardato o spulciato
foto o diario di uomini quando avevo fb, nè con un compagno,
nè da
single, nemmeno di conoscenti o ex compagni di scuola o di lavoro, di
cui potenzialmente avrei potuto avere curiosità di sapere
"che fine avessero fatto"....
Non ne ho mai sentito la necessità. Perché lo
scrivo? Come riflessione
sul fatto che tutto, fondamentalmente, parte da un problema
personologico e non di relazione...
POSOLOGIA,
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
1) La vita reale è fuori. Facebook è irreale e
provoca
danni a noi stessi e a chi amiamo. Mettiamo sulla bilancia i
pro
ed i contro e forse, se ci teniamo davvero alla nostra relazione, non
apriamo un profilo o chiudiamolo se ne abbiamo uno. Se proprio non
possiamo farne ammeno, utilizziamo certe accortezze.
2) Account aperto e ben visibile a tutti, niente da nascondere!
Concedendo al partner la password non solo dimostriamo di non avere
intenzioni malsane, ma anche di nutrire una
grande fiducia e di provare complicità nei suoi
confronti.
3) Dichiariamo chiaramente il nostro stato sentimentale.
Aggiungiamo fra i
nostri amici abbiamo il nostro partner e mostriamo
con orgoglio la nostra relazione, postiamo foto in cui siamo insieme e
partecipiamo attivamente alla sua bacheca, con "mi piace" e commenti.
Oltre a renderlo
orgoglioso e felice, faremmo
capire a tutti che devono restare a loro posto ed il nostro partner
sarà di certo più tranquillo.
4) Ammenoché non sia un profilo di lavoro, a che serve avere
tanti
contatti che nemmeno conosciamo? A vincere la competizione con gli
altri ed a perdere l'amore? Se l’erba del vicino sembra
più
verde, ma non lo è affatto, non c'è alcun bisogno
di cercarla,
includerla tra gli amici e guardarla; soprattutto se questo
può avere
conseguenze devastanti. Evitiamo al partner inutili preoccupazioni;
questo vuol dire anche "nessun ex tra gli amici".
5) I panni sporchi si lavano in famiglia. A cosa serve far conoscere
agli altri, soprattutto estranei, i nostri fatti personali?
6 ) Essere in coppia, vuol dire anche rispettare la privacy del nostro
partner. Anche se il profilo è nostro, facciamo attenzione
a foto e commenti che pubblichiamo, per non offendere chi ci sta
accanto.
7) Domande e risposte aperte su amiche e amici. Sapere con chi ci si
sta
relazionando è un nostro diritto e pure
del nostro partner; la cosa importante è non essere
oppressivi
ed asfissianti. Semplici domande e risposte sincere potrebbero chiarire
i vostri dubbi.
8) Comunichiamo. Già che c'è, sfruttiamolo al
meglio!
Utilizziamo Facebook per confrontarci e commentare questioni disparate,
ma soprattutto
fare dediche o lasciare messaggini
(per noi donne non sono mai abbastanza), per
dichiarare "mi piace" (gli
apprezzamenti non sono
mai scontati)
e per ringraziare pubblicamente, per un qualsivoglia segno d'amore,
foss'anche la frittata di cipolle! Comunicare tramite messaggini su fb
può essere un modo carino
purché non resti l'unico! La comunicazione diretta
è
fondamentale in una coppia!
IN
SINTESI
L'erba del vicino non è affatto più
verde e non lo sembrerebbe nemmeno
se vivessimo la nostra vita, piuttosto che guardare altrove! Questo non
fa altro che confermare che più si vive la propria vita di
coppia, più
ci si
impegna, più ci si
lega, più si produce
ossitocina,
più si è fedeli, più si vive dentro e
meno si
immagina fuori, in un circolo vizioso, meraviglioso ed appagante.
L'essere umano non è fatto per tradire, ma per la
fedeltà.
"Se per me l'erba del
vicino
è più verde,
per il mio vicino, sarà la mia erba ad essere più
verde... "
(Alberto Liotto)
© copyright
Dott.ssa Angela Flammini - All rights reserved - Tutti i diritti
sono riservati. Qualsiasi riproduzione, anche
parziale, è vietata.
Commenti
Posta un commento