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INTERVISTE, ANGELA FLAMMINI LA GELOSIA CHE UCCIDE MATERNITA' SURROGATA PRO E CONTRO PROFILO DI CHI FA VIOLENZA PSICOLOGICA RISCHI DELL'INSEGNAMENTO DEL GENDER CAUSE REALI DELLA VIOLENZA SULLE DONNE L' AMORE NON BASTA! SMETTILA DI RENDERLO INFELICE! -IL REGALO CHE FA LA DIFFERENZA -MANIPOLAZIONE SESSUALE -IO PROPRIO NON TI CAPISCO VOLERE NON E' POTERE  -QUANDO SI ARRIVA AL LITIGIO, E' TROPPO TARDI... -INSICUREZZA EMOTIVA, AGGRESSIVITA' VERBALE, HATE

AUTO-TEST DELLE 5 FERITE DELL'ANIMA

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Ciò che troverai qui è un auto test delle 5 ferite dell'anima, ispirato dal libro di Lise Bourbeau. Una serie di domande, risposte e riflessioni che ti possono aiutare a capire meglio
cosa ti sta condizionando e sabotando e soprattutto che cosa devi imparare.
L'intento di questo articolo è quello di mostrare che tutti abbiamo delle ferite e che ciò che siamo e pensiamo di essere, è  in realtà un meccanismo di difesa della mente, dell'ego, che ci impedisce di essere davvero noi stessi. 
Va bene, non dobbiamo rifiutarlo, perché fa parte di noi, giacchè siamo anche testa/ego, oltre che corpo, cuore ed anima. Dobbiamo solo accettarlo e continuare ad amarci.
Già questo cambia le carte in tavola!
Come uscirne fuori?
Come riconoscere queste ferite e le conseguenti maschere?
Come iniziare a vivere liberi emotivamente?

Ora, mentre facciamo due chiacchiere, apri il cuore per un po'....


QUAL'E' LA COSA CHE PROPRIO NON SEI RIUSCITO A REALIZZARE? 

Questa domanda è cruciale.
Tutto quello che fortemente hai desiderato, hai sentito come già tuo (legge di attrazione), su cui hai lavorato e non si è realizzato è perchè ne avevi paura, seppur inconsciamente e questo a fatto sì che non avessi il software inconscio per realizzarlo.

Bene. Ora che lo hai definito, guardarti da fuori, come uno spettatore, e prova a chiederti a che tipo di dinamica difensiva (maschera) si associa:
  1. di fuga?
  2. di dipendenza?
  3. di controllo?
  4. di rigidità?
  5. di sottomissione?

Che convinzione più facilmente potrebbe esserci dietro tale comportamento difensivo?
  1. di non esistere?
  2. di non avere bisogno?
  3. di non essere autonomo?
  4. di non sentire?
  5. di non imporsi?

Che paura potrebbe celarsi sotto, da cosa ti ha protetto non realizzare quella cosa che desideravi tanto?
  1. dal poter provare panico?
  2. dal poter restare solo?
  3. dal poterti sentire separato o rinnegato da qualcosa o qualcuno?
  4. dal poter essere freddo o subire freddezza?
  5. dal poter essere libero?

Questa riposta ti aiuterà non solo a capire la tua ferita, ma anche a dare un senso logico alla tua vita, a perdonarti  e a capire che cosa devi imparare.
Devi imparare in primis ad accettare la tua paura e ad amarla, come un tuo meccanismo di salvaguardia e sopravvivenza.
In secondo luogo, come vedremo più sotto, la lezione che devi imparare in questa vita è proprio fare ciò che più ti fa paura...



QUALE DIRITTO PENSI DI AVERE?

  1. di esistere?
  2. di essere esaudito nelle tue richieste?
  3. di essere sostenuto?
  4. di provare emozioni e sentimenti?
  5. di essere libero?

Ora torna a qualche riga più su.
Forse puoi renderti conto che la seconda domanda del test, quella inerente la tua (inconscia) convinzione su te stesso è esattamente quello che desideri e forse ostenti.

"Da ciò che ostentano capirai
di cosa sono privi!" (Totò)

Ti dirò di più.
Prova a riflettere su una discussione pesante che hai avuto con qualcuno che amavi, o sul motivo che vi ha fatto separare o su qualcosa che ti ha fatto davvero male.

DI COSA LO ACCUSI?

  1. di averti rifiutato o trattato come se non esistessi?
  2. di non aver appagato i tuoi bisogni?
  3. di non averti concesso autonomia o di averti tradito?
  4. di non ascoltarti, di essere ingiusto?
  5. di averti sottomesso?

Eccoti una verità che ti migliorerà la vita:

Ciò che accusi all'altro,
in qualche modo lo fai a te stesso...


In sintesi, la nostra ferita, quella dinamica emotiva che ci ha fatto soffrire da piccoli e che troppo spesso si rialimenta, è ciò che non vorremmo avere, nè attrarre, tant'è che ostentiamo e pretendiamo il contrario, eppure è esattamente ciò che noi stessi facciamo, in primis a noi stessi.
Perché? Perchè è un meccanismo cui siamo abituati e che conosciamo.... Non basta la consapevolezza a farci cessare una abitudine che ci ha creato dipendenza, anche se dolorosa... Ma questo lo vediamo alla fine.


 COSA NON TI CONCEDI?

  1. di provare panico?
  2. di essere solo?
  3. di essere separato da qualcosa o qualcuno?
  4. di essere freddo?
  5. di essere libero?


QUALI SONO LE TUE COMFORT ZONE E LE TUE DIPENDENZE?

Quali sono quegli spazi emotivi, fisici o di attività, che ti "piacciono", che ti fanno sentire “ok” o ti danno euforia? E' molto probabile che tu non lo sappia, ma ciò che pensi ti renda felice, non lo fa affatto. E' una beffa del cervello. E' la conseguenza della produzione di sostanze psicotrope, come la dopamina, che danno un senso di piacere, ma sono correlate ad una dipendenza... Esattamente ciò che abbiamo detto sopra.

Sei sicuro di esserlo davvero o è frutto delle tue convinzioni a riguardo e quindi dei tuoi schemi e delle tue paure?
Quando hai attivato queste comfort zone? In un periodo in cui eri felice o insoddisfatto? E' probabile che se le hai create quando eri insoddisfatto, non siano affatto positive per te, anche se sono state giuste, per te, in quel momento della tua vita.

Le hai create per te stesso o per far piacere a qualcun altro? Le hai mantenute per te stesso o per qualcun altro? Associ queste comfort zone a qualcuno? Se è così, può essere che non sia l'attività in sè a farti sentire appagato, ma il connotato emotivo associato a quella persona, che ti scaturisce emotività, negativa o positiva, che essa sia.
Qualcuno ti ha iniziato ad esse? Rappresentano uno “status” e vanno ad arginare qualche paura?

  1. fai di tutto per non discutere e non esporti?
  2. fai di tutto per non sentirti solo?
  3. fai di tutto per avere il controllo?
  4. fai di tutto per non vivere ingiustizie?
  5. fai di tutto per essere ossequioso?

CHE TIPO DI SICUREZZA TI DANNO LE TUE COMFORT ZONE, CHE PAURA ARGINANO?

  1. di provare panico?
  2. di essere solo?
  3. di essere separato da qualcosa o qualcuno?
  4. di essere freddo?
  5. di essere libero?



QUAL'E' LA COSA CHE PIU' TI INFASTIDISCE DEGLI ALTRI, CHE TI FA PROPRIO RABBIA E/O AVERE COMPORTAMENTI ASSURDI, PERCHE'?

Quali conseguenze ti può causare questa cosa? 
  1. Se senti il rifiuto?
  2. se senti l'abbandono?
  3. se senti il tradimento?
  4. se senti l'ingiustizia?
  5. se senti umiliazione?


QUALI SONO LE DINAMICHE DEI TUOI LITIGI CON CHI AMI?

In un legame sentimentale di coppia, entrano in gioco le parti più profonde, più “oscure” di ciascuno di noi. E' li che si manifestano le nostre maschere, con le loro paure ed i loro schemi comportamentali. Riflettendo, potremmo facilmente notare un file rouge che accomuna tutte le nostre relazioni o discussioni relazionali. C'è uno schema che si ripete, sempre uguale. Se si ha la fortuna di avere un consorte di lunga data, soprattutto se legato da matrimonio e con i figli (l'impegno trascritto è scritto anche nel cuore), è probabile che certi cicli patologici siano più vacui e meno duraturi, ma se si è in una coppia di fidanzati e soprattutto ad età matura, è molto probabile che certi cicli non virtuosi siano diventati sempre più frequenti, dolorosi, inaccettabili ed inevitabili. Infatti, quando ognuno torna a dormire a casa propria, quando non c'è condivisione di questioni economiche, gestionali o familiari, è più facile gettare la spugna, piuttosto che darsi una bella lavata, dallo sporco accumulatosi con gli anni ed abbracciarsi nel talamo nuziale. Inoltre, in genere, con l'età, si è consolidato e cristallizzato meglio il proprio carattere, ovvero la nostra maschera, nonché il nostro ego, di conseguenza, per capire, l'universo ci fa sbattere la testa sempre più volte e con più forza!
Che cosa ti fa scattare o ti allarma nella coppia?
Non rispondere con la testa, rispondi col cuore...
Qual'è la prima reazione che hai?
  1. fuggi, magari nascondendoti dietro il velo del rispetto?
  2. fai la vittima e ti chiudi o cerchi di convincerti di non avere bisogno di nessuno?
  3. vai in escandescenza o cerchi di manipolare col silenzio?
  4. ti distacchi emotivamente o ti senti profondamente mancato di rispetto?
  5. giustifichi e capisci, accettando tutto?
 

COSA FAI QUANDO STAI MALE?

  1. Ti isoli, fuggi? Fuggi la realtà vivendo quella virtuale dei social?
  2. Ti aggrappi agli altri o alle cose o alle attività o ad azioni  dannose (fumo, cibo, alcool, droghe), per riempire il vuoto e non sentire la solitudine? Fai vittimismo o posti sui social, ciò che può attrarre pietà?
  3. Cerchi di mantenere il controllo con attività e comfort zone che “ti sei convinto” ti facciano bene o “post” sui social, tesi a manipolare qualcuno cercando di convincer e e convincerti che sei il meglio? 
  4. Cerchi in tutti i modi di “giustificare” te stesso o insegnare qualcosa o mostrare ciò che è giusto?
  5. Cerchi in tutti i modi di giustificare ed ossequiare l'altro?

Chi cerchi quando stai male? Cerchi chi ti faccia riflettere, masticando il tuo ego e mettendoti a nudo o chi ti “capisca”? Molto probabilmente la seconda delle ipotesi.
Beh, il tipo di persona che cerchi quando stai male, molto probabilmente ha il tuo stesso tipo di ferita e di maschera comportamentale. Il tuo ego la cerca per rinforzarsi, la tua anima la cerca per confrontarsi ed imparare, ma difficilmente lo farà se non c'è consapevolezza, in almeno uno dei due.




CHE TIPO DI POST METTI SUI SOCIAL?

Direi anche articoli/libri che scrivi, visto che è quello che faccio io ed ho la ferita dell'ingiustizia e sono un formatore (docente) da quasi trent'anni...
  1. Nessuno, guardi solo?
  2. Tesi a farti notare o fare vittimismo? 
  3. Tesi a far notare tue capacità o possedimenti o i tuoi selfie?
  4. Tesi ad insegnare o sentenziare sulle cose giuste?
  5. Ironici, spesso su te stesso?


COME HAI IL CORPO?

Rispondi come sei al naturale, senza ritocchi, protesi o allenamento muscolare.
  1. Proporzionato e tonico, ma piccolino.
  2. Con gambe esili e muscolatura ipotonica che difficilmente forma un muscolo grosso?
  3. Con le spalle ed il torace molto sviluppati, rispetto alle gambe, se sei uomo o con i fianche più larghi rispetto alle spalle, se sei donne?
  4. Proporzionato, tonico e con gambe forti e sviluppate?
  5. Tendi alla rotondità, con la parte alta massiva e piuttosto spessa, rispetto alle gambe molto esili?

Dopo aver trattato ampiamente le paure e ciò che facciamo per evitarle, cioè qual'è la nostra maschera. Adesso vi pongo una domanda su ciò che può esserci d'aiuto per guarire la nostra ferita e farci sentire in pace. Quello che risponderai è ciò di cui, molto probabilmente la tua anima ha bisogno.


COSA FAI QUANDO STAI BENE? 


Attenzione, non ti sto chiedendo cosa ti piace o ti appaga, perchè quella è la tua maschera, cioè l'abitudine che hai acquisito, per non sentire dolore. Non è il fare forsennato con cui riempi il vuoto, ma la conquista dello spazio interiore.
Ti sto chiedendo di ricordare i momenti in cui ti sei sentito rilassato, in pace, sereno... O ciò che ti da questa sensazione:

  1. Vivi nel mondo reale, nella natura, con gli altri, piuttosto che nel mondo virtuale o spirituale o chiuso in casa? Allora, smetti di rifiutare
  2. Crei progetti, inizi nuove cose e li porti a termine? Allora, smetti di abbandonare
  3. Sei più centrato sull'essere, che sull'apparire? Allora, smetti di controllare e manipolare
  4. Sei leggero e spensierato? Allora, smetti di giudicare o essere rigido
  5. Riesci a dire di no e prenderti degli spazi per te stesso? Allora, smetti di essere ossequioso.

Ora che hai potuto fare il conto di quale numero hai più volte scelto, e testare le 5 ferite, ti rivelo quali sono:
1) rifiuto, maschera del fuggitivo
2) abbandono, maschera del dipendende affettivo
3) tradimento, maschera del controllore
4) ingiustizia, maschera del ridigo
5) umiliazione, maschera dell'ossequioso
rimandandoti ad altri approfondimenti sul web.

Ma prima voglio invitarti a vedere questo video, dove replico il famoso esperimento del riso di Masaru Emoto e mostro concretamente qual'è l'effetto della presenza e della assenza... Parametri che, a mio parere, sono alla base delle 5 ferite, di cui parlo, dopo l'esperimento, spiegandone la logica...



GUARIRE CON LE REL-AZIONI

Ora che hai fatto il tuo auto test delle 5 ferite dell'anima, ti chiedo la gentilezza, verso te stesso, di guardare i tuoi comportamenti, come spettatore esterno.
Quindi, piuttosto che metterti a contare qual'è il numero che più volte hai scelto come risposta (e che identifica la tua ferita principale), segnati, con molta attenzione, le dinamiche comportamentali, perchè saranno esse a farti strabuzzare gli occhi e renderti conto, non solo di quanto e come questa ferita ti abbia condizionato, ma anche di quanto siano contradditorie e di quanto puoi fare per essere più in pace con te stesso.

Questo è il primo passo, quello della consapevolezza.
Il secondo è quello di perdonarti e magari di fartici sopra una risata, nel vedere quante volte hai ripetuto gli stessi schemi, come tutti noi.

La buona volontà purtroppo, come ben sai, non basta a sradicare anni ed anni di ripetizioni di comportamenti che, tra l'altro, spesso ci danno appagamento ed euforia. Non possiamo pensare e tantomeno pretendere di cambiarli solo con un libro, o un articolo, o un seminario o con le chiacchiere con qualcuno, seppure competente in materia.
Non possiamo cambiarli con poco tempo o con 21 giorni (che è una fake).
Ma nemmeno c'è bisogno di un grande lavoro, spesso doloroso o di un grande sforzo

Ve lo dice chi come professione è psicologa ed è abituata a "lavorare" su certi temi, su Sè stessa e conosce tante tecniche utili.
Sapere (a 46 anni) non mi ha aiutata se non a rendermi conto di certe dinamiche.
Ciò che mi ha davvero aiutata, con molto tempo (anni...) e pazienza sono state le azioni e le relazioni.

La logica ed il metodo è molto semplice.
Le ferite dipendono dalle relazioni e le relazioni possono guarirle!

I nostri schemi comportamentali dipendono dalle nostre relazioni, nei primi 7 anni di vita, e dallo stile di attaccamento che abbiamo sviluppato.
Le nostre relazioni hanno generato azioni e reazioni, che sono diventate abitudini e carattere.
Quindi, se il nostro carattere dipende dalle azioni, nelle relazioni, basta cambiare le nostre azioni, nelle relazioni, per migliorare il nostro carattere e sviluppare nuovi talenti emotivi, compresa l'intelligenza emotiva.

Se vogliamo cambiare abitudini, dunque, possiamo farlo.
Ma è fondamentale che le azioni siano programmate con le stesse regole con cui si creano abitudini:


Innanzitutto, la strada migliore è quella di curare le relazioni in cui c'è più coinvolgimento emotivo,
in modo che se ne avvantaggino tutte le altre relazioni, dalla amicizia, al lavoro.

In secondo luogo bisogna seguire un programma di allenamento e farlo con un allenatore esperto che conosca il funzionamento del cervello.

In terzo luogo, ci vuole pazienza.

Dulcis in fundo, le azioni devono essere semplici e molto appaganti, piacevoli e desiderabili!
Si, hai capito bene. Non servono "lavori" profondi, dolorosi, impegnativi ed intensi, anzi, il cervello produce i migliori risultati proprio al contrario, ma questo non è facilmente intuibile se non conosci i processi di apprendimento cerebrali.

Io li conosco e per questo ho brevettato un programma di riprogrammazione delle relazioni, che migliora l'intelligenza emotiva, favorisce lo sviluppo di soft skills utili in ogni contesto, a soli 0,10€ al giorno, dandoti piacere sin dall'inizio!
Ma attenzione, non è per te se vuoi fagocitare informazioni senza agire o se vuoi continuare a puntare il dito sugli altri o se non hai tempo per te o hai fretta o non vuoi avere successo!


Provare per credere!



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Commenti

  1. molto bello grazie per avermi fatto sentire come tanti ed insieme a tanti continuo il mio cammino di consapevolezza con più leggerezza. Saluti Sonia

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    1. Sonia cara, perdonami di cuore per non averi risposto prima, ma ho visto solo oggi il tuo commento, in una marea di spam, che peraltro non mi viene comunicato.
      Grazie per il tuo contributo e per quello che mi dici. Siamo tutti nella stessa barca. Tutti abbiamo qualche ferita e scoprirlo è il primo passo per un nuovo cammino. Grazie

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  2. Ciao Angela
    Ho letto con attenzione il tuo articolo ma non ho trovato da nessuna parte citate le 5 ferite: tu indichi molte volte le 5 reazioni, le 5 paure, le 5 firme del corpo… potresti indicare l’ordine che dai alle 5 ferite perché non mi pare lo stesso indicato nei testi classici.
    Grazie
    Elisabetta

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    Risposte
    1. Elisabetta cara, perdonami, ma non mi arrivano le notifiche dei commenti ed il tuo l'ho visto solo ora. Hai ragione, non ci sono indicate esplicitamente le 5 ferite, perché do per scontato che chi approda a questo articolo le conosca già. Esse sono elencate nella domanda "qual'è la cosa che più ti infastidisce...?". Le 5 ferite sono quelle del:
      1) rifiuto
      2) abbandono
      3) tradimento
      4) ingiustizia
      5) umiliazione.
      Non hanno un ordine di importanza o di esordio, anche se la ferita del rifiuto è quella che può esordire prima, perché si può generare già nel momento del concepimento, per es. con una gravidanza non desiderata.
      Grazie per il tuo commento, ne faccio tesoro e vado subito ad inserire l'indicazione.

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